martedì 13 ottobre 2015

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa e la prospettiva lunga della pianificazione strategica

Pubblichiamo un contributo di Paola Serafin (Irsef-Irfed Nazionale) relativo al Piano triennale dell'offerta formativa.
La valenza triennale dell’offerta formativa rappresenta una novità significativa tra quelle introdotte dalla legge 107/2015 nella progettazione di scuola. Essa rimanda alla prospettiva della pianificazione strategica triennale - introdotta nelle pubbliche amministrazioni come strumento di miglioramento dei servizi - e rimette al centro dell’attenzione della comunità professionale la progettazione dell’offerta formativa che, a distanza di quindici anni, sembra aver perso quello slancio iniziale che l’aveva caratterizzata negli anni immediatamente successivi all’avvio dell’autonomia.
Infatti l’attività di elaborazione del POF si è trasformata nel tempo in una routine documentale (parti da aggiungere, da sostituire, copia-incolla …), spesso praticata da un nucleo ristretto (la commissione POF), quando non da singoli insegnanti incaricati della funzione strumentale specifica, restando talvolta estranea al resto dei docenti. 


Del resto anche la fisionomia del documento ha assunto talvolta connotati diversi da quelli originari. In alcuni casi, il POF si è trasformato in un contenitore documentale in cui di anno in anno sono state inserite nuove previsioni introdotte dalla scuola o anche dal centro - senza una opportuna revisione della progettazione nel suo complesso - ed è diventato sempre più “bulimico”, perdendo la struttura organizzata originaria. 
In altri casi, la consapevolezza che la mole di informazioni presente nel documento-contenitore potesse vanificare la sua funzione di orientamento delle scelte delle famiglie, il “poffone” si è alleggerito, fino a ridursi, ad una brochure schematica dell’offerta della scuola (il "poffino”?) con una elencazione di insegnamenti, attività e tempi scuola. 
Sembrano dunque essersi affievoliti quei tratti originari del POF concepito come documento pedagogico identificativo della scuola, capace di presentarne le peculiarità educative, curricolari, extracurricolari ed organizzative, il valore aggiunto, la qualità (dichiarata, realizzata, percepita), i sistemi di funzionamento e le sinergie con il territorio e con i principali soggetti che lo animano (Enti locali, servizi socio-sanitari, associazioni culturali ed altre agenzie educative, volontariato).
La  progettazione dell’offerta formativa di scuola nella prospettiva della pianificazione strategica triennale sollecita il recupero di alcune sue dimensioni fondanti: gli aspetti metodologici, le regole procedurali per la definizione degli obiettivi strategici anche pluriennali e degli obiettivi operativi annuali, le connessioni con i programmi d’azione, la “leggibilità” dei processi, delle scelte e dei risultati, da tradurre necessariamente in termini indicatori qualitativi e quantitativi di prestazione associati a ciascun obiettivo strategico ed operativo. 
Ciò significa, in altri termini, spostare il focus dai contenuti del piano, ai processi educativi, didattici, organizzativi, cioè alle modalità scelte per raggiungere gli obiettivi e utilizzare la modalità della pianificazione strategica per collegare la fase di formulazione della strategia, a partire dall’autovalutazione e dai suoi esiti, a quella dell’implementazione, ossia dei percorsi educativi, curricolari, extracurricolari e organizzativi previsti. 
A questo primo saggio di avvio della riflessione sul tema ne seguiranno altri che offriranno coordinate orientative per l’elaborazione di un Piano dell’Offerta Formativa triennale “sensibile” alle novità introdotte dalla legge e, in senso più ampio, ai cambiamenti che negli ultimi anni hanno interessato la scuola: l’approccio per competenze, la prospettiva inclusiva, l’autovalutazione e pianificazione di azioni per il miglioramento della qualità formativa e la riduzione della dispersione scolastica, la valutazione della scuola e delle sue professionalità.