lunedì 30 novembre 2015

Piano Triennale Offerta Formativa: le scelte curricolari ed extracurricolari


Proponiamo un ulteriore contributo di Antonia Carlini che mette l'attenzione sulla dimensione curricolare ed extracurricolare del Piano triennale dell’Offerta Formativa, quel dimensione che impegna la scuola ad esplicitare i percorsi progettati coerentemente con l’istanza nazionale di garantire i traguardi di competenza ineludibili per l’inclusione scolastica, sociale, professionale, con le esigenze formative concretamente rilevate e con le attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. 
La dimensione curricolare comprende le scelte assunte dalla collegialità docente nella costruzione del curricolo di scuola in tutte le sue caratterizzazioni culturali, pedagogiche, organizzative, valutative, unitamente ai criteri organizzatori principali che hanno orientato la sua architettura.
Richiamiamo alcuni elementi caratterizzanti del curricolo di scuola che consigliamo di declinare in termini di indicatori e descrittori per renderli osservabili e leggibili anche nella fase di autovalutazione: 
  • l’orientamento verso i traguardi di competenza finali (I ciclo, termine dell’obbligo, II ciclo) prescritti a livello nazionale ed europeo (le competenze chiave per l’apprendimento permanente) e la valorizzazione delle competenze disciplinari attese come unità aggreganti alle quale concorrono i diversi contenuti disciplinari;
  • la verticalità e la progressione nello sviluppo dei traguardi attesi al termine di ciascuna annualità e nei passaggi da un ordine all’altro;
  •  la ricorsività e la ciclicità di abilità e conoscenze essenziali per sviluppare apprendimenti riflessi e padronanze; 
  • l’utilizzo delle discipline in funzione formativa come campi di esperienza significativi; 
  • le scelte di essenzializzazione dei contenuti disciplinari e la centralità dei processi cognitivi, metacognitivi e socio-affettivi; 
  • la valorizzazione di metodologie e pratiche di apprendimento attive, cooperative, laboratoriali, situate e costruttive; 
  • l’adozione di modelli valutativi formativi e orientativi, incrementali e proattivi e la condivisione di criteri e strumenti da adottare nelle pratiche di classe. 
Inoltre, esplicita le scelte e i percorsi specifici previsti per l’inclusione e per la prevenzione della dispersione (intesa questa anche in termini di dispersione latente di padronanze di base), per l’individualizzazione e per la personalizzazione degli interventi di educazione, istruzione e formazione previsti, per il potenziamento dell’offerta e per il miglioramento delle aree di funzionamento risultate deboli nel rapporto di autovalutazione, anche sfruttando le quote di autonomia e di flessibilità consentite e cogliendo le possibilità offerte dal territorio e dalle sue “aule didattiche”.
La dimensione extracurricolare esprime le offerte aggiuntive della scuola in accordo con gli enti locali direttamente coinvolti (i percorsi educazione degli adulti, gli interventi integrati per la continuità e per l’orientamento scolastico e professionale, per la prevenzione della dispersione scolastica e per l’educazione alla salute) e con gli altri soggetti – portatori di interesse del territorio (i percorsi sportivi, i laboratori linguistici, digitali, musicali, artistici, creativi, teatrali …).
Sono in particolare i percorsi aggiuntivi che concorrono a sviluppare e consolidare sinergie e connessioni e che contribuiscono a valorizzare la scuola come centro di aggregazione, come luogo di cultura, come comunità educativa e professionale attiva e aperta.