Il Profilo professionale del dirigente scolastico
Sono stati resi disponibili gli interventi di Damiano Previtali, Aladino Tognon e Dino
Cristanini, registrati durante un incontro di studio sul Profilo
professionale del Dirigente scolastico, promosso dall’Ufficio Studi
della Cisl Scuola.
Nella sua relazione Damiano Previtali
ha ricostruito il profilo del dirigente scolastico, come emerge dal
format del Rapporto di Autovalutazione delle scuole, recentemente
presentato dal Miur. Il processo di miglioramento, che dovrebbe essere
il cuore e lo scopo dell’autovalutazione, vede nel dirigente scolastico
una figura cruciale. La leadership per l’apprendimento deve
essere esercitata negli snodi di tutto il processo, dalla costituzione
del nucleo interno di autovalutazione, al supporto alle decisioni degli
organi collegiali, sino alla definizione di indicatori che siano propri
della scuola o della rete di scuole e che esprimano l’autonomia e la
specificità territoriale. La professionalità del dirigente scolastico si
arricchisce di una pragmatica attenzione ai dati, ai valori di benchmark e alla corretta interpretazione degli strumenti disponibili per il monitoraggio e la governance del processo di miglioramento.
Tuttavia Previtali ha sottolineato che questa idea di dirigente, attento
ai processi in funzione della didattica e degli esiti di apprendimento,
non trova riscontro nella realtà dei fatti. Il tempo dei dirigenti è
prevalentemente assorbito da adempimenti di natura burocratica, da
contenziosi e preoccupazioni per la sicurezza negli edifici scolastici,
nella cronica assenza del dovuto supporto degli Enti locali. Quanto
questa declinazione della professionalità sia estenuante è testimoniato
dal numero non irrilevante di neo dirigenti, selezionati nell’ultima
tornata concorsuale, che hanno deciso di tornare alla docenza.
Una prospettiva diversa è stata invece restituita da Aladino Tognon,
che ha sottolineato i temi del potere lievitativo, cioè dell’esercizio
del potere che sia volto a far emergere le capacità degli altri, la loro
forza nel trovare risposte e soluzioni ai problemi dell’organizzazione:
più che di leadership si parla in questo caso di membership.
Elementi sostanziali di questa visione della professionalità del
dirigente scolastico sono la capacità di comunicare e la capacità di
saper lavorare in gruppo, in una sapiente miscela di partecipazione,
sostegno e rispetto, che solleciti l’autonomia e la crescita di ogni
persona. Anche Tognon, come aveva fatto poco prima Previtali, ha fornito
suggestioni ed esempi concreti, offrendo importanti spunti alla
riflessione.
A Dino Cristanini è
stato infine affidato il compito di trovare una sintesi nella
molteplicità delle posizioni espresse sulla professionalità del
dirigente scolastico. Il relatore ne ha sottolineato l’evoluzione, in
relazione all’idea di scuola: dall’educazionale di cui parlava
Scurati, sino a visioni più vicine a un’idea di managerialità che si è
nei fatti tradotta in una prevalente attenzione verso aspetti giuridico
amministrativi. Ora il progetto governativo della Buona Scuola
sembra invitare nuovamente al presidio di processi educativi e
didattici. Cristanini ha osservato come sia arduo definire un modello
assoluto dell’azione del dirigente scolastico, fortemente caratterizzata
da sensibilità situazionale, in rapporto alle specificità locali.
Parole chiave del profilo professionale sono comunque capitale sociale,
comunità, amicizia professionale verso i docenti e il personale ata,
clima relazionale, responsabilizzazione, autonomia, governance,
capacità di leggere ed interpretare dati e apertura al controllo
sociale: sono richiamate sia dimensioni organizzative che psicosociali.
Occorre partire da un’idea di scuola che oggi sembra essere centrata
fortemente sui risultati degli studenti, sul successo formativo di tutti
gli allievi. Questo dovrebbe spostare l’attenzione su competenze
pedagogiche e di lettura culturale, oltre che sull’importanza di farsi
motori della costruzione della comunità professionale e della
condivisione di valori chiave. Il dirigente deve organizzare e
presidiare i processi e garantire la coerenza delle progettazioni (“fare
organizzazione significa in un certo modo fare didattica”). Questo
richiederebbe una revisione degli adempimenti burocratici e
amministrativi richiesti alle scuole e una loro essenzializzazione in
funzione della missione educativa e formativa. Tra le competenze del
dirigente scolastico è inoltre molto rilevante la capacità di
valorizzare le risorse umane, sia sotto il profilo organizzativo che
nella cura della crescita delle professionalità presenti. Un’ulteriore
area di impegno del dirigente scolastico è inoltre relativa allo
sviluppo di efficaci relazioni con il contesto e alla restituzione
dell’immagine della scuola nel territorio. Le ampie competenze di natura
strettamente amministrativa ed organizzativa si devono integrare con
capacità di monitoraggio, valutazione e rendicontazione, in funzione del
miglioramento continuo.