lunedì 9 novembre 2015

Piano Triennale Offerta Formativa: priorità e obiettivi strategici

Proponiamo un intervento di Antonia Carlini, ripreso da dirigenti News del 9-11-2015 (Cisl Scuola) che punta l'attenzione sulle priorità della scuola e dei suoi obiettivi strategici (seconda sezione del PTOF). 

In questa sezione del documento, in modo specifico, riteniamo sia opportuno richiamare le priorità della scuola, il suo mandato istituzionale, i suoi obiettivi formativi prioritari e quelli strategici, di breve e lungo termine, previsti nel Piano di Miglioramento a seguito dell’autovalutazione dei processi didattici e organizzativi e degli esiti (risultati di apprendimento ed esiti a distanza).

Relativamente alle priorità della scuola, suggeriamo di utilizzare una formula sintetica, ma efficace sul piano comunicativo, per esplicitare il mandato istituzionale della scuola, la sua missione: garantire il successo formativo di tutti gli alunni (“non uno di meno”), attraverso interventi adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti.
In questo ambito dovrebbero trovare posto le coordinate valoriali che permeano la comunità scolastica, caratterizzando ambienti e contesti di vita e di relazione e orientando comportamenti, scelte e azioni a più livelli. Ci riferiamo ai valori e ai criteri di equità, inclusività, flessibilità, partecipazione …. valori e criteri che saranno concretamente sviluppati nei piani di intervento operativi e nelle scelte educative, curricolari ed extracurricolari, organizzative della scuola, parte centrale, corpo del PTOF , delle quali ci occuperemo nei prossimi saggi.
La tensione strategica verso la mission della scuola deve poi necessariamente trovare espressione e sviluppo nella scelta di obiettivi determinanti e coerenti: gli obiettivi formativi prioritari tra quelli indicati dalla Legge 107 (art.1 comma 7), i traguardi di miglioramento (esempio: migliorare i risultati di apprendimento e le competenze logico matematiche) e gli obiettivi di processo (esempio: innovazione degli ambienti per l’apprendimento, sviluppo delle competenze professionali nella didattica della matematica)… definiti nel Piano di Miglioramento della scuola alla luce delle priorità individuate nel RAV. Gli obiettivi strategici, inoltre, andrebbero declinati in termini operativi e a breve termine, con una progressione possibilmente annuale e attraverso un sistema di indicatori qualitativi e quantitativi indispensabili per rendere “leggibili” e valutabili le scelte operate e per l’adozione di conseguenti azioni correttive entro il mese di ottobre di ciascun anno del triennio di riferimento.
Il sistema di indicatori, infine, andrebbe riferito alle principali aree di funzionamento (*) della scuola: accoglienza, inclusione e differenziazione, progettazione a più livelli; processi educativi e didattici e ambienti di apprendimento; continuità e orientamento, processi organizzativi e di sviluppo professionale; relazioni interne e sinergie con l’esterno; valutazione a più livelli, documentazione e disseminazione delle buone pratiche. 

(*) Per un approfondimento sul sistema di indicatori riferibile alle principali aree di funzionamento della scuola si rinvia al volume “BES in classe. Modelli organizzativi e didattici dall’autovalutazione alla lezione inclusiva” di A. Carlini, editore Tecnodid, 2015